pagina di alpcub sulle miniere disegni di Graham Millson 

 

    

ritorna a  index 

ultime news miniere       https://www.isprambiente.gov.it/files/miniere/i-siti-minerari-italiani-1870-2006.pdf

Le miniere del passato in Italia e cosa e dove si estrae oggi - YouTube  geopop 2022

https://lyricstranslate.com/it/woody-guthrie-lyrics.html

Il_lavoratore_multinazionale_in_Europa_c.pdf

I peggiori incidenti in miniera nel mondo  pdf

https://www.youtube.com/watch?v=6PfaE4R4eA4  Harlan County  USA

The Harlan County Coal Wars 1931-1939 (Complete video) - YouTube

Sindacalismo_anarchismo_e_lotte_sociali

    Tutte le regioni sono (o sono state) sede di attività mineraria, ma tra esse sono fortemente prevalenti la Sicilia (724 siti), la Sardegna (427), la Toscana (416), il Piemonte (375) e la Lombardia (294), che rappresentano, complessivamente, il 74.78% del totale. Né va dimenticato il Veneto che, pur avendo solo 114 siti, è la regione, che dopo il Piemonte (34 siti attivi) e la Sardegna (33), presenta il maggior numero di siti (27) ancora in attività o, comunque, dismessi da poco tempo.

++++++

un omaggio poetico ai minatori di ogni tempo,

sepolti vivi nei cunicoli delle miniere

 

 

in questa pagina: 

1.archivio storico sulle miniere di talco e grafite e rame 

delle Valli    Chisone e Germanasca

video di foto storiche

http://www.alpcub.com/storico_miniere/storico_miniere.wmv

2. : miniere e cave in Italia

3minatori nel mondo

  https://www.youtube.com/user/valsanmartino/videos

Mining industry worldwide - statistics & facts | Statista  link

https://www.youtube.com/watch?v=gu7AxJCZreI giacimenti/risorse
 

link contratti

 

https://oilgasnews.it/svolta-storica-per-assomineraria-che-diventa-assorisorse/

 

libri di storia di miniere  pdf

 

 

L’UOMO DELLA MINIERA

Sento la fatica scivolare sul cuore
e scorrere sulle mani
fino alla roccia
che mi lega alla terra,

ogni giorno offerta
come un rito di sacrificio
alla Vita,

come fecero i miei padri
e prima di loro
uomini antichi
che saldarono le loro ossa
al respiro della montagna.

E ora sono qui
immobile nel rancio
misero e freddo
a osservare il cielo grigio
delle gallerie sopra di me
e le sue mille stelle
di quarzo.

Ma i sogni ormai
si sono allontanati dai miei occhi
perché io sono già terra alla terra,
polvere su cui cammino.

Io sono niente
nel vuoto dei monti,

gente che ruba la vita
al vento,

seme per una terra
nuova.

Io, l’uomo
della miniera.

Presentando il mio blog, autore, libri, traguardi letterari, contatti

(auroracantini.altervista.org)


news 

 

 Luzenac Val Chisone/Rio Tinto Minerals   2008

Materiali sindacali, aziendali e cronache sui 100 anni della T&G Val Chisone

News Luzenac Francia

 

Miniere Sardegna

talco in Sardegna   estratto-Sardegna  pdf

Problematiche_minerarie_e_rivendicazioni   pdf  Studi sulla Sardegna

              

lavorare nel talco

https://www.treccani.it/enciclopedia/talco_%28Enciclopedia-Italiana%29/

mappa e elenco miniere val Germanasca

 

 

 

Il 1 agosto 2010 si è svolto un incontro a Fontane sulle lotte del 66-67, una sessantina i presenti.

audio  http://www.alpcub.com/fontane1ago2010.mp3

 

 riportiamo qui alcuni materiali su quegli anni

  Eco Valli Valdesi 28 gen66 pdf

appello: www.alpcub.com/appello.pdf    lotte operaie e chiesa valdese -pdf

    Dossier Miniere - inchiesta 25a ora- 1968pdf

 Estratto tesi Enrica Rochon - Le lotte del '66-'67 -pdf

Storia del sindacato pinerolese-miniere /

1948-1967) da La Beidana- Lorenzo Tibaldo - estratto

estratto tesi Richetto - pdf

Lotta dei minatori e comitato difesa miniere- 1967  htm

Interrogazioni parlamentari aprile 1967-link pdf

ruolo della chiesa valdese - pdf

Appello Comitato miniere-pdf

Le posizioni dei minatori- psiup 1-marzo 1967

 

« Il sottoscritto chiede di interrogare i l Ministro del lavoro, e della previdenza sociale , per conoscere, di fronte alla posizione negativa assunta dalla Talco e Grafite Val Chisone ,  nei confronti dell'applicazione del contratto di lavoro e della legge n. 1544 sulla riduzione oraria, posizione che ha provocato dopo un inutile tentativo •di trattativa l'occupazione delle miniere da parte dei minatori, se non ritiene di dover intervenire per richiamar e l'azienda al rispetto di norme contrattuali e legislative, al fine di facilitare il ritorno alla normalità produttiva e di garantire i lavoratori nei loro giusti diritti .

(3472) « BORRA »  IV LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 19 GENNAIO 1966

 

 

Al servizio del territorio: Agape e le lotte dei minatori di talco - YouTube  (anni '60)  7'

su youtube da 30 marzo 2022

 


mappa 100 anni T&G-mostra aziendale

 

video e audio

 


1

archivio storico sulle miniere di talco e grafite

 e rame delle Val Chisone e Germanasca

 

 

Industrializzazione in Val Chisone - Cesmap

 

Talco & Grafite : quali opere sociali ?  pb.

 

le-donne-e-il-talco htm

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_Talco_e_Grafite_Val_Chisone 

 

 qui wik-t&g.pdf

 dal 1989 Luzenac Val Chisone - Wikipedia ,dal 2011 diventa Imerys

due interviste - pdf

quadri-di-miniera.htm


 il rame

 

molti di questi minatori moriranno sotto la valanga del 1904

L'oro del Beth: visita alle fonderie la Tuccia in Val Troncea. C'era dell'oro nel minerale piritoso? - YouTube

Miniere del Bet  pdf

 

   

19 aprile 1904: la valanga

Elenco 82 morti della miniera di rame del Beth-pdf

Beth. la tragedia del 1904- L'eco del Chisone 

Beth. la tragedia del 1904- L'eco delle valli valdesi

 

La grande valanga del 1904 - YouTube

        

 

LE MINIERE DEL BETH.....per non dimenticare...... - YouTube

 

 

 

 

 


talco e grafite

https://www.treccani.it/enciclopedia/talco_%28Enciclopedia-Italiana%29/

https://www.treccani.it/enciclopedia/grafite_%28Dizionario-delle-Scienze-Fisiche%29/

http://assets.unifarco.it/museo/it/Assets/riviste/documenti/RivFarm_Apr_2019_Oggero.pdf

Archeologia industriale - Gran Courdun (pralymania.com)

IlTalco1918.pdf (pralymania.com)  Ercole Ridoni 1918

 http://www.comune.prali.to.it/index.php/miniere

 

Le prime miniere di talco a Roure- appunti di Ugo Piton per convegno storico 2007

Le miniere a Roure fra il 1700 e il 1900 di Ugo Flavio Piton

https://www.youtube.com/watch?v=voikLPobllE      video

Archeologia industriale_Prali_Praly (pralymania.com)

 


 

.

foto di gruppo-ingresso miniera grafite- Ribassso- Vivian

Le miniere di grafite di Inverso Pinasca - htm   pdf

 

TalcoGrafiteAlpiCozie_ridoni     libro del 1938  pdf

* Estratti sulla grafite dalla tesi di laurea in storia economica; ricerche sull'attività estrattiva del talco e della grafite nelle valli pinerolesi negli anni 1860-1930;  dott. Andrea Baldoni 1983-84  pdf0  pdf 1  pdf2

*>>> la tesi integrale, sulla T&G dal 1860 al 1930 del dott.Andrea Baldoni: 

 tesi1  tesi2  tesi3- per gentile concessione dell'autore - riproduzione Scopriminiera

Tesi Enrica Rochon 1985-86   pdf

1 maggio 2008 a Murialdo -mp3 audio

http://www.alpcub.com/la_miniera_di_talco_di_orani.htm

le miniere di grafite - R.Richetto

  

produzione grafite Talco Val Chisone-tabella  tratta da
f.squarzina:'notizie sull'industria mineraria del piemonte'. ed. l'industria mineraria,1960

 


           

           *>>>> il padronato

 

 

       la ''Madama di ferro''

* >>>> tesi integrale:  tesi sulle miniere dott. Roberto Richetto -pdfper gentile concessione dell'autore

tesi di laurea di Roberto Richetto

'miniere ed economia locali delle valli Chisone e Germanasca nel xx secolo'- corso di laurea in Scienze politiche- indirizzo storico politico - anno2003-04 -Torino

 

vagoni-con-talco-davanti-sede-t&g di Pinerolo

 in piazza Garibaldi, di fianco alla stazione ferroviaria

 

 negli anni Novanta venne chiusa la storica sede amministrativa di Pinerolo- piazza Garibaldi,

 e tutti gli uffici furono spostati presso lo stabilimento di Malanaggio a Porte.

 

 

nuova sede                                                                                              cortile stabilimento

  alcune foto di lavoro    breve scheda storica Malanaggio.htm


 

Villa Prever. La sua storia.
 

   La proprietà della Villa con annesso Parco il 7 di ottobre del 1969 passa al Comune di Pinerolo (Sindaco Prof. Aurelio Bernardi) per parziale donazione da parte di Irma ed Arturo Prever. Nell’atto veniva sottolineato che gli immobili venissero destinati all’istruzione ed all’educazione nel modo che meglio avesse ritenuto la Municipalità, la quale ne fece, così, la sede dell’Istituto Alberghiero.

L’Istituto viene solennemente inaugurato nell’aprile 2004 nella nuova sede nel quartiere san Lazzaro.

Il 1° settembre 2007, con decreto regionale, nasce ufficialmente l’Istituto di Istruzione Superiore
«A. Prever», nelle sue due sezioni associate di alberghiero-ristorazione di Pinerolo e agrario di Osasco.

 

Villa Prever. Il parco.

 

 


 

Miniere e permessi di ricerca | Regione Piemonte  link

"Quando la Legge Mineraria del 1927 mise finalmente un po’ di ordine nella complessa legislazione mineraria, decretando che l’intero sottosuolo fosse di proprietà demaniale e defraudando di fatto i privati e i piccoli enti locali che fino a quel momento ne avevano detenuto la proprietà, la Società Talco e Grafite, grazie ad un graduale assorbimento di tutte le imprese minori, deteneva il monopolio pressoché assoluto della produzione di talco e grafite in zona. Fu quindi ovvio l’ottenimento della concessione governativa (della durata di 99 anni) per lo sfruttamento dei giacimenti minerari. "

la concessione 'nuova Fontane' va dal 1933 al 2032

- mostra aziendale per i 100 anni

 

Produzione aziendale energia elettrica

"La produzione di energia Le prime notizie riguardanti la presenza di impianti di produzione di energia elettrica, concepiti in funzione delle miniere, indicano la presenza di una centrale già sul finire dell’800 in località Tuccia a Pragelato. Tuttavia la prima centrale costruita dalla S.V.C. dopo la fine della Prima Guerra Mondiale fu quella in regione Ribbe di Perrero. In seguito nel 1924 fu inaugurata la centrale di Chiotti Inferiori, nel 1927 quelle di Castel del Bosco e del Charjour, nel 1929 quella di Chiotti Superiori. È degli stessi anni anche la centrale di Malanaggio. Tutte le centrali erano collegate tra loro, con i diversi siti minerari e con gli stabilimenti di lavorazione. La produzione era tale da poter essere anche venduta ai privati che ne facessero richiesta. Col passare degli anni il sistema di ammodernò potenziandosi e dotandosi di palificazione cementata. Purtroppo con l’entrata in crisi delle varie aree estrattive l’intera attività si ridimensionò ed anche il settore idroelettrico ne subì le ripercussioni. Negli anni 89-90 il gruppo “Talc de Luzenac” (succeduto alla “Talco e Grafite”), non interessato alla produzione di energia elettrica, cedette tutta la rete di centrali alla società C.I.O. di S.Ambrogio di Susa. "

 mostra aziendale per i 100 anni


 

* >>> Lavoro in Valle, percorso fotografico e storico

 

                 La scala di Mohs | IntraGeo  link

* >>> Storia delle miniere di talco ( da La Beidana) - Luca e Raimondo Genre

* >>> Storia delle miniere di talco -Enrica Rochon

vedi - http://www.pralymania.com/GranCurdun_IT.html    

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA  su infortuni e malattie professionali  pdf

https://www.ecodelchisone.it/articoli/2011-02-23/silicosi-inail-risarcisce-vedova-del-minatore-4215  2011

 

la stazione di arrivo

della teleferica che portava a Pomeifrè  (demolita)

 

          -   Seggiovia Gianna -1400 (pralymania.com) fermata quando, in violazione delle norme, girava col solo motore a scoppio (senza quindi alternative per le emergenze) venne sostituita dal trasporto con bus per intervento del consiglio di fabbrica

  seggiovia 1400 - al centro

 

      -   Teleferica Gianna 1400 (pralymania.com)

  teleferica 1400

 

Cronologia lavori 1935-77 - Scopriminiera


     7b-miniere_accordo62

     7b-elettrodi

    Dossier Miniere - inchiesta 25a ora- 1968pdf

*>>> Estratto tesi Enrica Rochon - Le lotte del '66-'67 -pdf

Materiali dell'archivio storico CGIL sul '67  (ringraziamo per la concessione):

- documento_camera_del_lavoro_67   gen 1967 .pdf

- volantino_gen_67   cgil pdf

- agape_marzo_67.pdf

- accordo_67   24 aprile 67 .pdf

 

intervista a Aldo Peyran - 1986- estratto-pdf

intervista a Valdo Pons (miniera Vallone)-pdf

interviste a minatori - rai educational - mp3 - 11'

 

Enrica Rochon -tesi:

<< Negli anni ‘60 crebbe l’organizzazione dei lavoratori, mentre la loro forza contrattuale, soprattutto in tema di difesa dei posti di lavoro, restò bassa.

La Val Germanasca fu teatro di lunghe lotte per il rispetto dei contratti e la difesa dei posti di lavoro, intorno ad esse si formarono schieramenti, si sviluppò solidarietà, ed il tutto ebbe una grande risonanza sui giornali locali.

Si cominciò nel ‘1966: l’agitazione prese le mosse dalla mancata assegnazione del premio di produzione. La prima risposta dei minatori fu una lotta articolata: due ore per turno di astensione dal lavoro, in attesa di un incontro al Ministero del Lavoro in cui i Sindacati chiedevano la revoca della concessione della Miniera alla Società T&G. Era il 13 gennaio 1966: l’incontro fallì e i minatori occuparono la miniera. La Direzione spense il sistema di ventilazione e interruppe l’energia elettrica. La commissione Interna organizzò i due turni del presidio, uno di giorno e uno di notte:

" ... Stavamo senz’aria dalle 19 alle 7 e dalle 7 alle 19; uscivamo bianchi come stracci, mezzi morti. I turni li facevano tutti, in assoluto. Lo prendevamo come un lavoro: alla sera partivamo col nostro sacco e una bottiglia di vino, giocavamo a carte tutta la notte" (nota n. 44)

Resistettero, e non solo in miniera: infatti scesero, a fine gennaio, a presidiare anche il Malanaggio e S.Sebastiano. Si accamparono di fronte agli autotreni inviati a prelevare il talco, ci furono alcuni arresti . Seguì una marcia dimostrativa e silenziosa il 9 febbraio 1966: i minatori trovarono la sede chiusa e i Carabinieri ad aspettarli. Essi non erano però soli; molte forze sociali, politiche ed ecclesiastiche appoggiarono la lotta: Parlamentari , Consiglio di Valle, Chiesa Cattolica e Valdese espressero la loro solidarietà. Il 17 febbraio 1966 fu siglato l’accordo: riproporzionamento del premio di produzione, rivalutazione dell’incentivo giornaliero, definizione del premio derivante dall’accordo del 1962 e pagamento degli arretrati.

"Quell’anno i soldi ce li hanno dati" ha detto un protagonista, ma... non trascorse neppure un anno che la lotta ricominciò: questa volta erano in gioco 280 posti di lavoro (in un primo momento la Direzione propose di scambiare il licenziamento in massa con la non-applicazione dell’accordo del 1966!) Partirono le prime 100 lettere di licenziamento ai primi di marzo ed iniziò così una nuova occupazione che durò quasi due mesi. La situazione era difficile (era passato a malapena un anno dall’ultima occupazione) e la tensione calò nel momento in cui furono resi noti i nomi dei licenziati . Dopo due mesi di occupazione la vertenza si chiuse tragicamente il 24 aprile 1967 con 140 licenziati.

Furono dunque anni di grandi conflitti, con esiti di accordi contrastanti: positivo quello del 1963, negativo quello del ‘67. Questi avvenimenti possono essere spiegati, ancora una volta, con l’intervento della variabile tecnologica:; infatti la ristrutturazione tecnologica avviata alla fine degli anni ‘50 provocò un aumento di produzione e contemporaneamente l’esubero della forza-lavoro. Così nel ‘63 gli aumenti furono concessi anche perché la produzione era raddoppiata, ma subito dopo arrivò lo spettro dei licenziamenti. Il 1967 è l’altra faccia della medaglia della ristrutturazione tecnologica: pale meccaniche, perforatrici con sostegni, chiusura degli imbocchi meno produttivi avevano di nuovo reso superflui molti minatori, come d’altronde era avvenuto in una fase precedente, in seguito all’introduzione delle perforatrici a secco.

  • Seguì un periodo di relativa calma, di contratti nazionali buoni e di accordi aziendali ancor più favorevoli in cui si effettuarono forme di lotta articolata, di breve durata. >>
     
  • Cronache e foto de l'Unità sugli  scioperi 66-67  -htm

    indice articoli vari de lastampa (anni 61-90) usare  opzione Leggi testo articolo  

     

     'lo sciopero degli esterni'  ( a metà anni Ottanta) raccontato

     da Rinaldo Breusa di Rodoretto

    (ex delegato consiglio di fabbrica)

     da "sulle_orme_dei_padri"

    estratto-pdf pag 153-155 ed.Alzani-2012

     

     

     

     

    Questo millennio finisce anche per noi del Pinerolese con l’ultimo sciopero generale di zona, ben venuto anche se è uno strappo doloroso alla concertazione e all’abbraccio insidioso con padroni e governi. A quando uno sciopero generale nazionale o europeo? A quando una risposta dura e convinta alle botte che ci danno ogni giorno, dividendoci e mettendoci contro l’uno all’altro - vecchi e giovani, garantiti e precari, pubblico e privato?

    NON-TUTTI-I-FUNERALI-SONO-TRISTI.pdf (alpcub.com)

    sciopero generale per la Beloit - 17 dicembre 1999 - Pinerolo

     

    Perosa - sciopero di valle- gruppo di minatori

     

    Il lavoro in miniera - Carlo Ferrero 

      estratto video  da Protestantesimo

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    sito Fontane

     

     

     

     

    Intervista a un minatore della Roussa (prima parte) -

    da "Joi, travalli e souffransa de ma Gent" di Ugo Piton

    Foto miniera- collezione Bernardi - trasporto con carri

    Foto delle rovine della miniera della Roussa- pdf

    Intervista alla moglie di un minatore - da libro di U.Piton

    * >>> Storia del sindacato pinerolese-miniere /1948-1967) da La Beidana- Lorenzo Tibaldo - estratto

    Lotta dei minatori e comitato difesa miniere- 1967  htm

    Interrogazioni parlamentari aprile 1967-link pdf

    ruolo della chiesa valdese - pdf

    Appello Comitato miniere-pdf

    Le posizioni dei minatori- psiup 1-marzo 1967

    ---------------------------------

    * >>>Luzenac 10 anni di cronache (1990-2000)- a cura di piero baral - alpcub

    Articolo su PrimoPiano-1990:'La valle della pietra dolce'- M.Dellacqua

    Galleria immagini - archivio C.Montana

  • Cronache e foto de l'Unità sugli  scioperi 66-67  -htm

     

    testi video_miniere.htm  prima parte

    testi dal video per mostra (alpcub.com)  seconda parte

    mostra_a_pinerolo.htm   cgil-cisl-alpcub  2006  foto dei pannelli della mostra

     

         1991

     

    Talco story- da TALC TALKS- bollettino del Luzenac Group novembre 1998

     > documento della direzione- 1998 / (...) Ci auguriamo pertanto che i focolai di avversione al Gruppo, ancora presenti in Azienda, pian piano si spengano e si prenda sempre più coscienza del grosso sforzo che la Luzenac sta facendo per quella che è la sua vocazione primaria: mantenere e se possibile ampliare l’attività industriale senza alcun fine speculativo, ma semplicemente creando profitto per gli azionisti; il tutto nella salvaguardia della salute e della sicurezza dei Lavoratori e nel rispetto dell’ambiente in cui è chiamata ad operare. (...)

     

     

    Alcune foto di miniera e di lotta

    Foto e articoli sulla miniera di Rodoretto (imbocco Pomeifrè)

    mappa miniere Fontane-Crosetto

    ricordo di Marco Brugiafreddo


     

    Link a ScopriMiniera e ScopriAlpi - Ecomuseo Miniere :

    "ll tour ScopriMiniera, si svolge lungo la galleria di carreggio principale della miniera “Paola”, ed un grande anello sotterraneo adiacente ai cantieri di estrazione ora dismessi, per un estensione complessiva di 1,5 km di gallerie e cunicoli. La visita guidata approfondisce il tema del contadino-minatore e testimonia gli oltre 100 anni di estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” (varietà di talco rara e pregiata) che hanno profondamente segnato questa valle e l’industria estrattiva in Italia. "

     

    REGIONE PIEMONTE BU44 31/10/2018 Codice A1906A D.D. 21 settembre 2018, n. 401 Art. 34 l.r. 23/2017. R.D. 1443/1927. R.D. 1443/1927. Rinnovo della concessione mineraria ad uso turistico denominata "Scopriminiera Scoprialpi" situata nel territorio dei Comuni di Prali e Salza di Pinerolo (TO)". Richiedente: Unione Montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca. Codice 6/2017/A19000.5.  vedi pdf

     

    https://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/quaderni/ambiente-societa/9196_QAS3ultimocorretto.pdf

     


    silicosi

    Ricerca di Carlo Ferrero sulle cause di morte dei minatori  

    Silicosi- ascolta mp3

    video Inail https://www.youtube.com/watch?v=BZheQVBuXMI

    https://www.ecodelchisone.it/articoli/2011-02-23/silicosi-inail-risarcisce-vedova-del-minatore-4215

     

    Silicosi - Malattie polmonari - Manuali MSD Edizione Professionisti (msdmanuals.com)  link

    Silicosi.la polvere che uccide  p.baral

    articoli su la stampa-indice

    https://www.academia.edu/search?q=silicosis


    Cap_1_Lavoratori_medici_e_istituzioni_e.pdf da:

                   "Esposizione ambientale e occupazionale

     a silice libera cristallina: ieri,oggi e domani"

      

    Silicosi_e_cancro_del_polmone   pdf  da cui vedi:

      

    Dossier silicosi pdf

    Pneunocomiosi - pdf

    dati rendite silicosi vedi dati inail al 1997  pdf   altri dati inail pdf

    convegno silice -link  

    presentazione powerpoint- silice - dott. Coggiola - link

     

    Ricordi di un minatore - Val Pellice

     

    Ercole Ridoni, ingegnere e collezionista- da la Beidana 34,1999

    Ercole Ridoni biografia

    Ercole Ridoni- articolo Eco mese ott.2005

    I mulini del talco e della grafite

    Le miniere di grafite

    Miniere di grafite del Garnier e mulino di Perosa- da La Beidana

     Foto miniere grafite

    Intervista grafite

    Libretto paga Collet Bartolomeo- Minatore   Intervista a B. Collet raccolta da E.Rochon

    Miniere di grafite di Murialdo (SV)- in allestimento-pdf

    Notizie sulla grafite- estratto da libro di Paolo Tosel - pdf

    P.Tosel estratto-miniere-tosel.pdf

    People - Ercole Ridoni Lo stabilimento elettrodi (pralymania.com) :

    <<Gli edifici che ospitarono lo Stabilimento Elettrodi sono stati demoliti nel 2008 e si trovavano poco distanti dal centro di Pinerolo. Chi si trovi a transitare lungo via Vigone provenendo da piazza Roma, arrivato al passaggio a livello, noterà al di là di esso una struttura con due portoni in metallo che si affacciano sulla strada ed un lungo muro di cinta che fiancheggia la ferrovia. È quanto rimane del vecchio stabilimento, la cui attività produttiva è cessata del tutto nel 1980.>>
     


      Gavorrano

     

    Documento distribuito all'incontro al Municipio Pinerolo - 1997

    Intervista su sindacalismo di base n.6- pdf

    Lvc- documento della direzione - 1998

    Sciopero Luzenac- 23/11/2000

    Storia della Rio Tinto - htm

    Storia della ICEM- International Federation of Chemical, Energy, Mine and General Workers' Unions

    RioTinto sotto accusa - link critici

    Rio Tinto - wikipedia -link  -pdf

    archivio ICEM sulla Rio Tinto

    - ComunicatoFULC contro l'appalto al Crosetto- 5/12/2000

    Alpminiere- volantino - 12/12/2000

    Grafico minatori

    Mostra a Perosa A.sulla storia delle lotte dal dopoguerra- 2001

     

     

    Video Rai Appunti sullo sciopero alla Luzenac-febbraio 2001- aggiornato 27/04/01

    Comunicato FULC e RSU sciopero Luzenac

    comunicato Alp/CUB-9/02/01

    vedi articolo la repubblica 10/02/01

    Comunicato Attivo intercategoriale sulla Luzenac20/02/01

    Circolare INPS su pensione minatori- ---------- LA PENSIONE DEI MINATORI- INPS

    Inaugurazione Salza percorso tunnel con Gianna-ECO DEL CHISONE 5-10-05 HTM

    Sentenza per infortunio alla miniera di Rodoretto (ECO)--

    DAI POZZI POLACCHI ALLA VAL GERMANASCA - DA 'RIFORMA' 26/04/02

    Un prete polacco tra i minatori - htm

    Cambio della guardia in miniera - riforma 24-5-06

    Progetto di ristrutturazione dell'ex mulino del talco di S.Sebastiano- Perosa Argentina giugno 2004

    I lavori quasi conclusi - nov 2005

    miniere- la stampa 25-5-03

    LA PIETRA DI LUSERNA- eco dewl chisone 18-06-03

    Teatro in miniera alla Paola. PAROLE NEL SILENZIO - TESTI link

    Inaugurazione Salza percorso tunnel con Gianna-ECO DEL CHISONE 5-10-05 HTM

    articoli lastampa anni 90

    progetto video miniere     seconda parte

    documento mostra 2006-pdf

    Minatori polacchi -pdf

    Minatori di ieri e di oggi-L'eco delle valli valdesi

    Visita alla miniera di talco - riforma 24-3-05 word

    " " -  da libero 29-3--05

    Articoli eco del chisone 29-9-04 . doc

      Maiera Cava (pralymania.com)  link

      Studio sperimentale per valutare l’adeguatezza di ripiene bianche per la chiusura di gallerie esaurite nella miniera di Fontane- tesi Turano-2020


     


     


     

    disegno dei bambini della scuola

     

    Valdesina link

    Quattro passi nelle Valli Valdesi tra storia e leggende per bambini

     

    2. miniere e cave in Italia

     

    La più grande sciagura mineraria d'Italia.

    (...)Alle 4.35 del 28 febbraio 1940, le sirene d’allarme dell’impianto minerario della società Arsa, vicino alle città di Albona e di Arsia, suonarono a distesa annunciando il più grave disastro minerario della storia d’Italia. Un’esplosione causata da una fuga di grisou provocò la morte di 185 persone, più del disastro che sarebbe avvenuto a Morgnano nel 1955 (23 morti) e di quello dell’anno prima a Ribolla (43 morti). Le vittime della miniera di Arsia furono anche più di quelle - italiane - di Marcinelle (136), e più di quelle dei disastri nelle miniere americane di Monongah (171, sempre italiani), e Dawson (146). Con la differenza che i morti dell’Arsia sono stati a lungo dimenticati, prima perché il regime fascista stese un velo di silenzio sulla sciagura, dopo perché furono considerati croati dall’Italia e italiani - e per di più fascisti - dai croati. Insomma morti della terra di mezzo, scomodi da una parte dell’altra (anche sa fra i minatori oltre agli italiani c’erano sloveni e croati), la cui memoria è stata sacrificata sull’altare di una storia complessa e anch’essa scomoda.(...)

    https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2015/02/27/news/quel-minatore-dimenticato-che-nelle-gallerie-di-arsia-mori-salvando-i-compagni-1.10945697

    -------------------

    https://vanessaroghi.com/2014/05/08/bianciardi-cassola-e-i-minatori-della-maremma/?fbclid=IwAR0IQMOH766nlXeFIMr9fCp1UF3WVcvWHZOJe6_Y0Yy9rIsit5ox1igRff4

    il sale della terra - Rai scuola -https://www.raiplay.it/video/2019/05/RAISCUOLA-PT-28-NAUTILUS-SALE-39721392-563a-4255-9e1c-b241767f4bf2.html

    acqua per fare- Rai scuola-  https://www.raiplay.it/guidatv?channel=rai-scuola&date=12-01-2023

    storie di miniera- Rai1 dossier- 4 feb 2012

    http://www.sulcis.cgil.it/x_eventi/Concorso_____01_2007/concorso%20auser%20cgil%20-%201%C2%B0%20class%20sez%20universitari%20Alice%20Usai.pdf

    mappa cave valli  pdf

    cave di Porte  https://www.alpcub.com/pietra%20da%20taglio.pdf

    Clicca per ingrandire  Porte

     

    https://www.alpcub.com/ecomese/ec65gontero.pdf  monte bracco

    cave-la-beidana-n-43.pdf  vpellice

    val pellice

    I MARMI DI ROCCA BIANCA

    pralymania

    Comune di Bagnolo Piemonte » Cave e produzione link 

    Comune di Bagnolo Piemonte » LA PIETRA DI LUSERNA

    Le Cave (bagnolopiemonte.com)

    foto cave

    Sotto il monte Bianco - Rai Teche

    video miniere su youtube

    Miniere e cave in Piemonte/ repubblica 12.02.08

    fatti della stessa pietra ricerca pdf 63 pagina

    Cave di marmo-Carrara- aprile

    Cave e miniere in Toscana  bibliografia pdf

    Il talco 2017 | IMI Fabi - YouTube  2017

    http://www.raiscuola.rai.it/articoli/alpi-apuane-1957-il-lavoro-nelle-miniere/5590/default.aspx

    http://www.parcocollinemetallifere.it/index.php

    AUDIO - Cuore di pietra è un viaggio in 15 puntate dentro e fuori il ventre della Madre Cava alla scoperta della terra e della gente che di marmo vive e, talvolta, di marmo muore. (link a Radio3)

    la cultura delle pietre  . htm

    La miniera del buon paese

    cENTENARIO DEL SINDACATO MINATORI word

    La Miniera di Brosso - Albyphoto

    Transnazionali dal volto umano?- liberazione 11/05/02

    Chiudete le miniere

    storie di lignite in Toscana - audio rai

    Calabria -minatori pdf il manifesto 2-2-05

    http://www.minieredisardegna.it/indexlink.php#altriit link a vari siti sulle miniere

    Bagnolo cave-pdf 2011

     

     

    Buggerru cent'anni fa- il manifesto 

    vedi anche http://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/cust4i04.htm

    Lotte minatori sardi

    Viaggio a Nuraxi Figus - htm - liberazione 8-7-07

    la miniera di Ribolla -link

    ribolla- repubblica 2004

    Amiata pdf il manifesto 12-12-04

    video miniere Gavorrano - link

    il giorno della civetta- mp3 lettura

    al centro della terra - pdf - arpaia -il manifesto

    Balangero dall'amianto al fotovoltaico - link

    Miniera d'oro a Furtei- Sardegna

    il monito di Marcinelle- video -link

    Italiani Cingali - video-link

    storia delle miniere del monte Amiata - link

    video miniere Cozzo Disi- zolfo Sicilia  link 400Mb

    cercatori d'oro-video -link

    minatori- video Arcoiris-link

    piccoli minatori - link

    Sicurezza nelle miniere 1953- link

    Su Zurfuru link

    La rivolta dei forzati di Buggerru- liberazione 4-9-05 - pdf

     

    storia della miniera di Brunetta - Cai Lanzo link

    storia della miniera di Raibl link

    storia della miniera di S.Barbara - Cavriglia Arezzo link

    storia della miniera di Garida - link

    storia della miniera di Cabenardi link

    Le miniere di Manina

    Museo miniera Gambatesa - Liguria

    video Pane e zolfo -Gillo Pontecorvo

    la galleria del San Gottardo

    Valdarno 1919

    LA CLASSE OPERAIA DI MARCINELLE NON HA NAZIONE - Newsletter Ponsinmor 54 - PonSinMor
     
    COME I CAPORALI DE GASPERI E IL VATICANO ISTITUIRONO LA PRIMA TRATTA DI SCHIAVI PER LA RICONVERSIONE POSTBELLICA

     

     

     

    3. minatori nel mondo

    TURCHIA:sono oltre 400 minatori uccisi.

    Diecimila persone in piazza nella cittadina teatro della sciagura in cui hanno perso la vita almeno 400 minatori. Le forze dell’ordine usano lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma

    La strage avvenuta nella miniera di carbone di Soma (nella Turchia occidentale, a circa 450 km da Istanbul) è la più grave nella storia del Paese.

    Sono continuate le proteste e gli scontri tra polizia e manifestanti. Sebbene nelle maggiori città della Turchia siano ormai parte della vita quotidiana, da qualche tempo scontri e proteste non raggiungevano questa intensità.

    Qual è però la responsabilità del governo in questa vicenda? Sono due i profili da considerare: la possibilità di evitare l’incidente e, una volta verificatosi, la possibilità di gestire la situazione in maniera migliore.

    Per quanto riguarda il primo punto, bisogna innanzitutto tenere a mente che il governo di Ankara negli ultimi anni ha investito pesantemente nel carbone, come parte di una strategia per rendersi meno dipendente dalle importazioni di gas e petrolio provenienti da Iran e Azerbaijan. Oggi, circa il 40% della produzione di elettricità in Turchia deriva dal carbone (in linea con la media mondiale, un po’ superiore alla media UE che si attesta al 33%).

    Il punto è che, secondo molti, il boom industriale ha reso sempre più precari i diritti e la sicurezza degli operai. In particolare molti insinuano che, da quando la miniera è stata privatizzata nel 2005, il passaggio dal settore pubblico al settore privato – ci sono state anche accuse di legami non molto trasparenti tra politica e businessmen – abbia portato a sacrificare ancora di più la sicurezza a favore del profitto.

    Secondo le statistiche della Worker Health and Safety Assembly, i morti sul lavoro in Turchia sono stati 1235 nel 2013 e 396 nei primi quattro mesi del 2014. Inoltre, una delle accuse principali rivolte al governo riguarda l’aver rigettato, solo venti giorni prima dell’incidente, una mozione parlamentare presentata sei mesi prima dall’opposizione (CHP), volta a chiedere l’apertura di un’inchiesta sui frequenti incidenti nelle cave.

    Per quanto riguarda invece il modo in cui la tragedia è stata gestita, sono stati tre i principali oggetti di critica.

    Primo, l’iniziale confusione sul numero delle persone intrappolate nella miniera e in generale la scarsa e non trasparente copertura mediatica all’interno del Paese. Secondo, le dichiarazioni di Erdoğan, che sono sembrate prive di empatia e volte a sostenere più o meno che “sono cose che capitano”. In particolare, è stato trovato un po’ inopportuno il paragone proposto con incidenti verificatasi in Inghilterra e in Francia più di un secolo fa. Terzo, una volta avviate le prime manifestazioni, la consueta brutale repressione da parte delle forze di polizia. Si sta inoltre parlando molto delle immagini che mostrano chiaramente Yusuf Yerkel, uno dei più stretti consiglieri di Erdoğan, prendere a calci un manifestante che si trova già a terra.

    Erdogan è l’assassino capo del governo dei padroni turchi che i padroni occidentali corteggiano per l’Europa

    pdf minatori Turchia- manifesto

    La rabbia dei lavoratori,

    le botte del governo

     

     

    COLTAN: TRA SFRUTTAMENTO E MORTE, QUANTO VALE IL …

     

    http://www.youtube.com/watch?v=ohrrE1rjzLo   The price of gold: Chinese mining in Ghana documentary

    LA NASCITA DEL SINDACATO MINATORI - T.Ferigo - Sud Africa - Sindacalmente

     

    18feb2014

    foto di minori in miniera usa

    Margharet Thatcher e i minatori- audio

    https://www.theguardian.com/politics/2017/may/18/scandal-of-orgreave-miners-strike-hillsborough-theresa-may

    Germinal - Emile Zola- htm 1,2mb

    mines de Briancon -pdf

    Svezia 1969 - Olof Palme e i 47 giorni di sciopero guidato dai minatori  pdf

     America profonda - Alessandro Portelli/ indice del libro

    Monongah- 6 dicembre 1907 Centenario

    Foto Ansa Monongah

     

     Pyramiden - città fantasma delle miniere di carbone  https://www.youtube.com/watch?v=GAjWoKgDA28

     

    Marcinelle, lavorare e morire in miniera audio

    Out of Darkness on United Mine Workers 2.a parte

    video Usis http://iptv.cgil.lombardia.it/web/CanaleTematico.aspx?ch=45&fl=6090&mode=

    http://www.radioarticolo1.it/audio/2013/07/22/17281/uomini-di-carbone-urbano-che-visse-linferno-di-marcinelle

    notizie mondiali     LINK          http://www.minesandcommunities.org/Company/company.htm

    perù 2012 http://www.giornalettismo.com/archives/334832/la-miniera-che-uccide/

    spagna 2012

    miniere_archivio_corriere della sera

    Billy Elliot

    Cronologia sciopero minatori inglesi 1984-85

    Disegni a pastello o carboncino di Graham Millson

    foto di minatori nel mondo

    Cina -miniere-ottobre 2004 - liberazione

    I minatori italiani in Lorena  doc - liberazione

    Dal recente libro di Orsola Casagrande sulle lotte dei minatori inglesi  pdf

    tragedia in miniera cinese

    Mineros Bolivia - il manifesto 13-4-05 pdf

    Minatori Cina- htm- manifesto 21-5-05

    Kentucky minatori pdf

    Kentucky.minatori2- pdf

    Congo - miniere -pdf 9-7-05

    Congo miniere- pdf 15-7-05

    POlonia- lotta minatori htm

    Cina- 2-9-05

    minatori russi- il manifesto 4-9-05

    Russia-Rio Tinto htm

    Bougainville e Rio Tinto htm

    Papua e Rio Tinto  htm

    Papua - htm 25-3-06

    Canada - htm 16-04-06

    Libro sulle lotte del 1984 -htm

    Turchia- htm

      autobiografia MOther Jones

    Marcinelle- 8 agosto 1956

    Monongah- 6 dicembre 1907

    Thatcher

    Marcinelle

    Cobalto Katanga  pdf

    Perù sciopero -htm

    Cile -htm

    ESCONDIDA-cILE - PDF

    BANGLADESH -HTM

    INDIA -HTM

    ucraina - htm

    Sardegna -htm

    Silius (CA) -pdf

    Cile -pdf

    Bolivia 7-10-06- pdf

    Congo- htm

    Filippine -htm

     

    Polonia 22 morti

    Rassegna sindacale 1991

    Germania chiudono il carbone

     

    Minatori Charleroi-foto-link

    MAURITANIA, SCIOPERO DEI MINATORI



    600 minatori della Mauritania lanciano uno sciopero illegale
    
    da Libcom 
    
    
    
    Circa 600 minatori, alle dipendenze della Kinross -la terza azienda mineraria più
    
    importante del Canada-, hanno abbandonato i propri posti di lavoro Lunedi 4 Giugno.
    
    
    
    
    
    La miniera a cielo aperto di Tasiast, in Mauritania, Africa occidentale, è una dele
    
    tante proprietà della Kinross, la quale ha anche interessi in Brasile, in Cile, in
    
    Ecuador, in Russia, negli Stati Uniti e in Ghana.
    
    600 lavoratori, per lo più sindacalizzati, non sono andati a lavorare, portando la
    
    miniera a fermarsi.Secondo la  Confederazione Generale dei Lavoratori della
    
    Mauritania, il 100% dei lavoratori è sceso in sciopero,  con i mezzi da Nouakchott
    
    (la capitale e la città più vicina) sospesi, ei lavoratori della città che sono scesi
    
    in sciopero per solidariezzare con i minatori.
    
    I lavoratori chiedono (parte presa dal link della Confederazione Generale dei
    
    Lavoratori della Mauritania): 
    
    il ripristino di due dei loro colleghi che erano stati licenziati per malattia
    
    revocare i posti agli attuali Capo del Dipartimento Minerario e altri due
    
    funzionari,
    
    reintrego di tutti i lavoratori ingiustamente licenziati
    
    un incremento del 50% del salario attuale
    
    la conformità al riposo prescritto dai medici per i lavoratori malati
    
    un bonus di 5 stipendi del mese
    
    piena copertura dell'assicurazione per le malattie
    
    miglioramenti alla clinica nella miniera
    
    miglioramento per il vitto e alloggio presso la miniera
    
    fornitura di acqua minerale per tutti i lavoratori
    
    licenziamento di due leader della squadra di esplorazione
    
    previste strutture separate per uomini e donne nel personale della mensa e del
    
    trasporto
    
    I lavoratori di Tasiast avevano anche organizzato una manifestazione nel maggio
    
    2011.
    
    Il sindacato afferma che l'amministrazione non si è resa disponibile per la
    
    negoziazione. Si stima che lo sciopero stia costando alla società circa 43 mila
    
    dollari all'ora.
    
    Oltre il 90% della forza lavoro formale Mauritania è sindacalizzato, e gli scioperi e
    
    i diritti di contrattazione collettiva sono coperti dalla legge. Mentre esiste una
    
    legislazione per la salute e la sicurezza nel proteggere i lavoratori, questa è
    
    spesso ignorato dai datori di lavoro.
    
    
    
    La Mauritania ha circa il 30% di disoccupazione, passando a circa il 50% tra i
    
    ragazzi e il 69% tra le donne. I lavori di estrazione mineraria sono molto richiesti,
    
    tanto che molti lavoratori di tutta l'Africa e anche delle Filippine, vengono a
    
    lavorare in Mauritania, competendo spesso per i (pochi) posti di lavoro.
    
    (tradotto da NexusCo)
    
    

    URSS 1989 - link

    libro sui minatori francesi-htm

    Asturie 1934

     

    Il carbone di Ronchamp -link

    Cobre -pdf

    coltan e cellulari - link altro link altro link

    Silius - link

    Utah-Cina/carbone - htm

    BAMBINE IN MINIERA- liberazione 23 sett 07

    Cina - nuovi morti in miniera 6/12/07

     Ferro e petrolio alle stelle- il manifesto 20.2.08-pdf

    assalto all'Artico - pdf- liberazione 26.2.08

    Russia sciopero alluminio - 5-4-08

    coltan - report

    miniere in Tunisia- 29.1.09 il manifesto

    DaTI SULLE MINIERE CINESI

    Messico miniere - pdf il manifesto 20.2.09

    Tunisia miniere- le monde dipl link

    uranio navajo - link

    perù miniere - link pdf

    miniere africane . link

    lignite Romania- loris campetti - pdf

    Bolivia 2010 - liberazione

    varie notizie

    cina ecatombe quotidiana

    Miniera di Gavorrano, le storie delle famiglie che hanno lasciato le Marche per lavorare in Maremma - Ifg Urbino (uniurb.it)

     

    cina marzo 2013

    Donbas: la protesta dei minatori / Ucraina / aree / Home - Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (balcanicaucaso.org)  2020


    BLUES DELLA TERRA DEL NORD

    (North Country Blues – “The times they are a-changin’”) B.Dylan

    https://www.youtube.com/watch?v=LkoWC-QNJ_Y

     

     

     

    Amici venite attorno a me

    vi racconterò una storia

    di quando nelle cave c’era ferro in abbondanza,

    ma le finestre chiuse col cartone

    e i vecchi sulle panchine

    vi fanno capire che la città ormai è vuota.

     

    I miei figli sono cresciuti

    nella parte nord della città,

    io sono cresciuta in quell’altra.

    Nei primi anni della mia vita

    mia madre si ammalò

    e mio fratello mi fece da padre.

     

    Le vene di ferro erano ricche

    mentre gli anni entravano dalle porta,

    le draghe e le benne ronzavano,

    finché un giorno mio fratello

    non tornò più a casa, lo stesso

    come mio padre prima di lui.

     

    Una veglia lunga un inverno

    aspettai guardando fuori dalla finestra,

    gli amici si fecero in quattro per me,

    a scuola non ci tornai più.

    La lasciai in primavera

    per sposare John Thomas, minatore.

     

    Gli anni passarono ancora,

    eravamo contenti per quello che c’era,

    il cestino del pranzo pieno in ogni stagione.

    Poi, con tre bambini piccoli,

    il lavoro fu ridotto

    a turni di mezza giornata, senza una ragione.

     

    Presto il pozzo fu fermato,

    altro lavoro fu tagliato,

    e il fuoco nell’aria congelava.

    Poi venne uno a parlarci

    e ci disse che tempo sette giorni

    il numero undici chiudeva.

     

    Nell’Est si sono lamentati

    che qui vi pagano troppo,

    che il vostro ferro non vale la pena di scavarlo,

    che costa molto meno

    in certi posti in Sud America

    dove i minatori lavorano quasi per niente.

     

    Così i cancelli della miniera vennero sprangati,

    il ferro arrugginì

    e la stanza puzzava di vino,

    la canzone triste e silenziosa

    raddoppiava le ore

    mentre io aspettavo il calare del sole.

     

    Vivevo alla finestra,

    lui parlava da solo.

    Il silenzio come un muro,

    finché un mattino mi svegliai

    per trovare il letto vuoto

    e rimasi sola con tre figli.

     

    L’estate è finita,

    il terreno si fa freddo,

    i negozi falliscono uno a uno.

    Appena cresciuti

    i miei figli se ne andranno,

    a tenerli quaggiù non c’è più niente.


    news

     


    news:Cile- 

    miniera di Atacama/dossier    

     


     

    TerraTerra- manifesto -3dic2010
    Senza più miniere?
    Marinella Correggia
    «I nostri minerali e le nostre foreste continuano ad attraversare i nostri paesi sulle nostre strade e sui nostri treni per arrivare ai nostri porti lasciandosi dietro povertà di massa e danni ambientali irrimediabili»: ecco, nelle parole di un partecipante, il senso del Forum sulle attività minerarie e il «buen vivir», organizzato di recente a Lima dalla Caoi (Coordinamento andino delle organizzazioni indigene), con quattrocento partecipanti da 17 paesi, in rappresentanza di comunità indigene di cui fanno parte, in America Latina, oltre cinquanta milioni di persone, raggruppate in 671 popoli diversi e concentrate in 5 paesi: Guatemala, Bolivia, Perù, Boliva ed Ecuador. Paesi nei quali si sta verificando una rapida espansione delle attività minerarie. L'incontro di Lima - il cui manifesto era diviso in due parti contrapposte: da un lato una coloratissima cartolina dei terrazzamenti andini, dall'altro una spianata di fango con striature di minerali - si è proposto di riunire le comunità vittime delle miniere per lavorare a un piano d'azione comune. In Perù le concessioni per le prospezioni riguardano quasi 20 milioni di ettari, oltre il 16% del territorio nazionale. Secondo cifre ufficiali, la metà dei conflitti sociali nel paese sono di natura socioambientale e il 70% di questi si riferisce ad attività estrattive minerarie che inquinano, spostano e dividono comunità.
    Ad esempio, la miniera di rame a cielo aperto di Tia Maria, vicino ad Arequipa (zona in cui le concessioni sono più numerose), è un progetto respinto in via preventiva dalle comunità e anche dal sindaco di Cocachacra. In un referendum cittadino oltre il 90% dei votanti ha detto no. Così gli abitanti sono riusciti a sospendere l'apertura della miniera il tempo necessario per rivedere lo studio di impatto ambientale: fatto molto male, dicono, senza tener conto che l'inquinamento minerario metterebbe a repentaglio la sussistenza di 15mila famiglie che vivono di risicoltura, «il miglior riso del paese». Bisogna piuttosto lavorare sulla qualità dell'attività agricola e anche su progetti di turismo sostenibile.
    Le attività minerarie inquinano le fonti idriche e consumano grandi quantità di acqua, tanto da richiedere di solito la presenza di dighe. Non solo: trasformando profondamente l'assetto del suolo, le miniere a cielo aperto - spesso collocate in montagna - modificano il regime delle piogge e dei venti in luoghi già vulnerabili. Così ci si può trovare con la siccità su un lato della montagna e inondazioni sull'altro.
    La Rete colombiana contro i grandi progetti minerari se la prende con «i paesi del Nord che desiderano controllare suolo e sottosuolo per proseguire nel loro insostenibile modello». Emulati per la verità da governi ed élites del Sud...
    Ma ci sono buoni esempi - episodici finora - da seguire. Come la legge con la quale il Costarica si è dichiarato «paese libero dalle miniere a cielo aperto». E come in Argentina la legge a protezione dei ghiacciai, anche dalle attività minerarie. I popoli indigeni intendono avvalersi della Convezione 169 dell'Oil sui popoli indigeni che assegna loro il diritto a esercitare il previo consenso. Fino a dichiarare i loro territori «liberi dalle attività minerarie», un passo necessario «se vogliamo raggiungere il buen vivir, recuperando le forme tradizionali di scambio, sviluppando tecnologie appropriate, valorizzando la cultura dell'agroecologia, assicurando la sicurezza alimentare e l'integrità territoriale, creando centri autonomi per le sementi».

     

     

     

    L’eldorado africano, dove si muore di piombo e mercurio

    La morte di 111 bambini intossicati nella regione mineraria dello Zamafra in Nigeria è solo un episodio

    Dareta, piccolo villaggio distante tre ore e mezza in auto da Gusau, la capitale dello stato nigeriano dello Zamfara, è un insieme di poche capanne di fango. Siamo nel nord povero saheliano del “Gigante dai piedi d’argilla”, paradossalmente ricco di risorse minerarie come oro, rame, manganese e ferro. E’ in posti come Dareta in cui si guardano in faccia le statistiche secondo cui la popolazione del primo produttore africano di petrolio vive con meno di due dollari al giorno. Nello Stato dello Zamfara lo sfruttamento delle risorse aurifere è stato affidato di recente ad una compagnia cinese. Ma nei villaggi dei distretti di Anka e Bungudu si scava illegalmente e senza alcuna protezione alla ricerca dell’oro da immettere sul mercato nero. In questo Stato del nord musulmano della Nigeria, da gennaio si sono contati almeno 163 morti, di cui 111 bambini, per contaminazioni da piombo. Gli intossicati sono oltre 350. Le vittime del piombo dell’eldorado dei poveri nello Zamfara sono entrate a contatto con acqua, terra e strumenti contaminati. Si pensava che i bambini fossero morti per la malaria. Poi Medicine Sans Frontièrs ha condotto dei test e si è fatto fronte all’emergenza.
    La vicenda della Nigeria non è un caso isolato. Lo sfruttamento illegale delle risorse minerarie è una piaga in molti paesi dell’Africa sub-sahariana. Nel Ghana, altro paese africano che come la Nigeria si affaccia sul Golfo di Guinea, il fiume Pra, fonte di acqua per la regione di Cape Coast, è stato inquinato con gli agenti chimici usati dai minatori illegali di oro. Se in Nigeria cercare illegalmente l’oro ha ucciso oltre 160 persone per intossicazione da piombo, in Ghana vi sono state contaminazioni mortali provocate da vapori di mercurio. L’aumento del prezzo dell’oro, tradizionale bene rifugio, nell’attuale congiuntura di crisi internazionale, ha portato un maggior numero di africani a prendersi maggiori rischi nella corsa all’oro da contrabbandare.
    In Sudafrica, paese che abbonda di miniere in dismissione e terzo produttore mondiale di questo minerale, l’anno scorso per un’incendio in una miniera illegale d’oro sono rimaste uccise 61 persone. La manovalanza da sfruttare e mandare a morire sottorerra non manca grazie a flussi di immigrati irregolari dallo Zimbabwe o del Mozambico.
    Lo sfruttamento illecito di oro ha un impatto ambientale devastante. Inquina i corsi d’acqua, cosa che si riflette sulla catena alimentare e avvelena la terra. Nelle zone dei giacimenti illegali si presenta poi il problema associato della caccia. Ovviamente illegale, che serve a sfamare chi strae di nascosto materie preziose. Le zone sfruttate, presentano in seguito crateri che si rempiono di acqua contaminata e stagnante, habitat ideale per le zanzare, portatrici di diversi ceppi di malaria.
    Se, nello sfruttamento illecito di materie preziose, a fare il lavoro sporco per pochi soldi è la solita carne da macello senza alternativa lavorativa, la parte del leone con i guadagni e l’organizzazione del business di tali attività non la fanno certo gli abitanti di villaggi come Dareta.
    In un altro posto in cui lo sfruttamento di risorse naturali è oltraggioso e dove la maggioranza della popolazione vive miseramente, la Repubblica Democratica del Congo (Rdc), è l’esercito regolare (Fardc) oltre che i vari gruppi armati a gestire questi business illeciti.
    Secondo una recente inchiesta delle Nazioni Unite “quasi ogni sito minerario nelle province del nord e sud Kivu (est del paese) è controllato da un gruppo militare, sia regolare che irregolare”.
    Amnesty International conferma, citando un sergente dell’esercito congolese, che in Rdc, i militari sfruttano, regolarmente le risorse del Kivu (la casserite in particolare). I profitti vengono spartiti tra alcune brigate delle Fardc e il quartier generale regionale dell’esercito nella zona di Bukavu.
    Secondo l’Onu l’oro contrabbandato in Rdc viaggia verso Uganda, Burundi ed Emirati Arabi Uniti.
    La questione dei traffici sporchi fa di tutto il mondo un paese. Se è dall’Africa che arrivano molti materiali preziosi da immettere sul mercato illecito internazionale, lo stesso continente fa da pattumiera per i paesi ricchi.
    Proprio in Nigeria, in cui si è registrata la strage del piombo causata dall’estrazione illegale di oro, è stata intercettata nelle scorse ore, al porto di Lagos una nave cargo europea contenente otto container di rifiuti tossici da smaltire sul suolo africano.
    Si tratta di fenomeno diffuso in Africa occidentale (pensiamo al caso Trafigura), ma anche in paesi fortemente instabili come la Somalia. Quando i pirati somali assaltano le navi occidentali, dal loro punto di vista, battono cassa per chi li avvelena scaricando scorie tossiche da vent’anni.

    Francesca Marretta

    in data:07/06/2010

     

     


     

    Tragedia nella zona di Pingdingshan, nella regione centrale dell'Henan

    Cina, esplosione in miniera
    35 morti e 44 dispersi

    L'incidente è stato provocato da una esplosione di grisù

    PECHINO - È di 35 morti il bilancio delle vittime dell'incidente avvenuto in una miniera di carbone in Cina, nella città di Pingdingshan, nella regione centrale dell'Henan. Lo ha reso noto l'Agenzia per la sicurezza sul lavoro. L'incidente è stato provocato da una esplosione di grisù. Altri 44 minatori rimangono bloccati nella miniera. L'esplosione è avvenuta all'una di notte ora locale (le 18 in Italia), quando nella miniera si trovavano 93 persone.

    IN 14 SONO RIUSCITI A METTERSI IN SALVO - Quattordici di queste sono riuscite a tornare in superficie. Un portavoce del Partito comunista locale ha detto che la miniera subiva dei lavori di ristrutturazione e non era ancora stata autorizzata a riaprire. Secondo l'Agenzia per la sicurezza sul lavoro, la miniera ha una capacità di produzione di 150.000 tonnellate all'anno e livelli di gas bassi, e presentava quindi ridotti rischi di esplosione.
    La Cina è il paese dove si verificano i più frequenti incidenti minerari con tredici minatori in media morti ogni giorno. La maggior parte degli incidenti sono dovuti al mancato rispetto delle regole di sicurezza, come una ventilazione insufficiente o l’assenza di estintori.


    08 settembre 2009

     


    2009-02-22 15:46 ansa
    CINA: ESPLOSIONE IN MINIERA DI CARBONE, ALMENO 73 MORTI
    PECHINO - E' di almeno 73 minatori morti il bilancio di un'esplosione di grisu' in una miniera della provincia settentrionale cinese dello Shanti. Lo riporta l'agenzia Nuova Cina. Almeno altri venti minatori sono rimasti intrappolati in fondo alla miniera che si trova nella citta' di Gujiao, vicino il capoluogo della provincia Taiyuan.

    Al momento dell'esplosione al lavoro c'erano 436 minatori. Secondo l'agenzia, quasi tutti i feriti sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio. Quello avvenuto oggi e' il piu' grave incidente dopo l'esplosione in una miniera, sempre nella provincia dello Shanti, nel dicembre 2007 che era costata la vita a 105 persone.

    La miniera, che ha una capacità produttiva annuale di cinque milioni di tonnellate di carbone, é gestita dallo Shanxi Jiaomei Group. L'estrazione mineraria è particolarmente pericolosa in Cina, dove le numerose miniere, in generale private, non rispettano le elementari norme di sicurezza. Circa 3.000 minatori sono morti lo scorso anno in Cina secondo i dati ufficiali: un numero molto inferiore alla realtà stando a fonti indipendenti. Il grisou, detto anche gas di miniera, è un gas combustibile inodore e incolore caratteristico delle miniere di carbone e di zolfo, causa di numerosi incidenti minerari in tutto il mondo.

     

     

     


     

    2 nov 08

    Da otto mesi, gli operai del bacino minerario di Gafsa sono nelle strade per denunciare le loro condizioni di vita. Questa è la più lunga lotta degli operai moderni in Tunisia. Sono otto mesi da quando la popolazione del bacino minerario di Gafsa si ribella contro il "modello economico tunisino". Scolari, studenti, operai, madri protestano e scioperano contro la disoccupazione, la corruzione e il vertiginoso aumento dei prezzi. Da parte dei media ufficiali, silenzio. Mentre la polizia reprime e arresta i rivoltosi e, in particolare, blocca i giornalisti troppo curiosi. La Tunisia è il quarto più grande produttore di fosfati in tutto il mondo. Ma la regione è rimasta una delle più povere del paese. Niente infrastrutture, se non una linea ferroviaria utilizzata solo per il trasporto merci. Compagnie des Fosfati di Gafsa (CPG), dal 19 ° secolo, e' l'unico motore economico della regione. Ma un piano di adeguamento strutturale ha ridotto del 75% le dimensioni della società. Da 11.000, i dipendenti sono stati ridotti a 5000. La disoccupazione colpisce il 40% dei giovani. La rivolta dei giovani Il 5 gennaio 2008 nella città di Redeyef, i giovani hanno deciso di occupare la sede locale del tunisino Unione Generale del Lavoro (UGTT). Essi sono stati rapidamente raggiunti da loro famiglie che hanno installate le tende davanti al palazzo. Il movimento d'allora continua a crescere. Di fronte a questo movimento, il governo opta per due priorità: - evitare il diffondersi della protesta in altre regioni - l'immagine del paese - 6,7 milioni di turisti nel 2007 "La zona è vietata a giornalisti stranieri", ha detto Rachid Khéchana, sia redattore di Al-Mawqif ( uno dei tre giornali di opposizione nel paese) e corrispondente per swissinfo così come per Al -- Hayat quotidiano arabo con sede a Londra. "Le autorità non vogliono la diffusione della lotta. Tuttavia, un team di TV pirata Attounisi Al Hiwar (Il tunisino Dialogo) è ancora riuscito a lasciare le immagini di questa rivolta. Essi sono stati trasmessi via satellite sul canale italiano Arcoiris e France 3. Il governo vuole dare l'impressione che nulla accade in Gafsa. Promesse presidenziali Nel mese di marzo, il presidente della Tunisia , ha licenziato il governatore di Gafsa e, successivamente, l'Amministratore Delegato della Società. Nel mese di luglio, egli si è impegnato a destinare una percentuale dei proventi derivati dalla esportazioni di fosfati per costruire un nuovo impianto di cemento e nuove infrastrutture, per aumentare i posti di lavoro per la regione. Dopo l'iniziativa presidenziale, la tensione è diminuita ... prima di tornare rapidamente a crescere quando le famiglie hanno realizzato la falsita' delle promesse presidenziali. Una nuova ondata di arresti ha poi colpito la regione. Sindacalisti criminalizzati "Trentotto i rappresentanti sindacali detenuti in attesa di processo. Un giornalista di Al-Hiwar, Boulkaddous Fahem, è ora accusato di "costituzione di banda di criminali" e rischia dieci anni di prigione. "Questo solo perché egli ha parlato del movimento di protesta del bacino minerario di Gafsa".

    vedi > 

     

    vedi aprile > http://www.afrik.com/article14081.html

     

     

    Perù: minatore peruviano morto in scontri con la polizia
    
     
    
    200 poliziotti della Dirección de Operaciones Especiales (DIROES) attaccano i
    
    minatori
    
    
    
    Un minatore peruviano è morto e altri cinque sono rimasti feriti in scontri avvenuti
    
    nelle ultime ore vicino alla miniera d'oro Marsa, che si trova nella regione di La
    
    Libertad (distretto di Pataz), a circa 570 chilometri a nord di Lima. Lo ha reso noto
    
    il presidente della Federazione mineraria del Perù, Luis Castillo. Il leader
    
    sindacale ha sostenuto che gli incidenti sono stati causati da 'una provocazione'
    
    della polizia e che un secondo minatore, pure colpito da un proiettile, 'si trova in
    
    punto di morte'. Il governo non ha ancora commentato l'accaduto. La mobilitazione dei
    
    minatori della Marsa è cominciata il 30 giugno contro la politica economica e sociale
    
    del governo.
    
    la miniera è chiusa da 13 giorni per protesta.
    
    
    
    13 luglio 08
     

    Kazakistan

    Esplosione in una miniera di carbone dell'ArcelorMittal: 7 morti e 23 «dispersi»- 12.1.08

    La catena delle stragi di minatori è proseguita ieri in Kazakistan. Sette morti e 23 «dispersi» per un' esplosione nella miniera di carbone Abaiskaya. Da lì ArcelorMittal, il gigante mondiale della siderurgia, ricava il carbone che alimenta la vicina acciaieria di Termirtau, una delle più grandi ai tempi dell'Unione sovietica, l'unica rimasta attiva in Kazakistan.
    Un'esplosione alle 9,30 di ieri mattina, in un pozzo dove stavano lavorando 190 minatori. Poi le fiamme, che hanno reso difficili i soccorsi e, probabilmente, vani i tentativi di portare in salvo i 23 lavoratori che mancano all'appello. Lakshmi Mittal, il tycoon indiano che ha fondato il gruppo e lo presiede, ha dichiarato che «tutti gli sforzi saranno fatti per salvare i dispersi». La sicurezza dei lavoratori, ha aggiunto, «è la nostra priorità. Abbiamo fatto significativi investimenti per migliorare la sicurezza nelle nostre miniere in Kazakistan». E altri 500 milioni di dollari sono già stati stanziati per aumentare l'estrazione di carbone nel paese centro asiatico.
    Un vicino precedente smentisce il padrone indiano. Nel 2006, nella stessa regione, un'analoga esplosione nella miniera Lenin (sic) dell'ArcelorMittal fece 43 morti. Un portavoce del gruppo ha assicurato che l'esplosione non avrà conseguenze sulla produzione a Termirtau. «Abbiamo scorte di carbone più che sufficienti».

     

     

     

     

    L'incidente nel bacino carbonifero di Donetsk già teatro di altre tragedie sul lavoro
    In galleria lavorano complessivamente 457 operai. 40 le squadre di soccorso

    Ucraina, esplosione in miniera
    Sessantanove morti e 31 dispersi


    <B>Ucraina, esplosione in miniera<br>Sessantanove morti e 31 dispersi</B>

    Squadre di soccorritori
    sul luogo della tragedia

    DONETSK (Ucraina) - Sessantanove minatori morti e 31 dispersi: questo l'ultimo bilancio di un'esplosione di grisù avvenuta in una miniera di carbone di Donetsk, nell'Ucraina orientale.

    L'esplosione, della quale non si conoscono ancora le cause, si è prodotta nella miniera Zasyadko, a una profondità di circa 1000 metri poco dopo le 3 ora locale (le 2 in Italia), nel bacino carbonifero di Donetsk che produce fra le 8.000 e le 10.000 tonnellate di carbone al giorno, già in passato teatro di incidenti mortali che hanno provocato decine di vittime.

    Secondo la Commissione per la sicurezza sul lavoro, l'esplosione di metano ha sorpreso nelle gallerie 457 minatori. Sono state mobilitate 21 équipe di medici e 40 squadre di soccorso ma il denso fumo che ha riempito le gallerie ha reso difficili le operazioni.

    Il grisù - gas infiammabile, composto di metano che si libera dalle miniere - potrebbe essere esploso perché, mescolato all'aria, è venuto a contatto con una fiamma o di una scintilla.

    ( 18 novembre 2007 )

     

     

    Kiev, 19 nov. (Adnkronos/Xin) - E' stato aggiornato a 80 morti e 20 minatori dispersi il bilancio dell'esplosione nella miniera di carbone di Donetsk, secondo quanto riferito dal vice primo ministro ucraino Andry Kliuev. Secondo Kliuev, che e' a capo della commissione governativa di indagine sul grave incidente, 66 corpi sono stati estratti dalla miniera, mentre in ospedale ci sono 30 minatori ricoverati per avvelenamento e uno di loro sarebbe in gravi condizioni. Tre giorni di lutto sono stati proclamati a partire da oggi, dopo l'incidente alla miniera di carbone di Zasyadko, una delle piu' grandi del paese che produce 10 mila tonnellate di carbone al giorno. Diversi gli incidenti accaduti negli ultimi anni a Zasyadko: una fuga di gas nel settembre 2006 aveva ucciso 13 persone, mentre l'esplosione del 2001 i minatori morti erano stati 55, e 50 erano state le vittime in quella del 1999.

     

    il manifesto- 19.11.07
    La strage in miniera irrompe nella crisi politica ucraina
    77morti, 23 dispersi La miniera è proprietà di un boss molto vicino al primo ministro. Il presidente all'attacco: «Sicurezza non curata»
    Astrit Dakli

    La nuova, spaventosa catastrofe mineraria di Donetsk - la peggiore degli ultimi quindici anni per numero di vittime - sta scuotendo l'Ucraina come una tempesta, investendo anche la politica. Emozione, dolore, rabbia e polemiche attraversano furiosamente il paese mentre le squadre di soccorso stanno ancora lottando nei pozzi della miniera Zasyadko per cercare qualche sopravvissuto.
    Ieri sera il conto delle vittime accertate era arrivato a 77, con 23 altri minatori ancora ufficialmente «dispersi», ma quasi certamente da includere tra le vittime. Una cinquantina i feriti, gli ustionati e gli intossicati dai gas che sono stati ricoverati nei vari ospedali di Donetsk, capoluogo del bacino minerario del Don. Le operazioni di soccorso, iniziate subito dopo l'incidente, continuavano in tarda serata, tra forti timori di una nuova esplosione.
    La tragedia è avvenuta nella notte fra sabato e domenica, alle tre e un quarto, quando per cause ancora difficili da precisare un'esplosione di gas è avvenuta a 1078 metri di profondità. In quel momento nella miniera il turno al lavoro comprendeva circa 450 minatori; 350, non direttamente investiti dall'onda d'urto, sono riusciti più o meno rapidamente a ritornare alla superficie. Per gli altri 100 invece - quelli che stavano sul fondo, nelle gallerie più vicine allo scoppio - non c'è stato niente da fare, quelli che non sono stati uccisi subito dall'esplosione sono quasi certamente morti avvelenati dal metano nel giro di pochi minuti e l'unica flebile speranza è che qualcuno di loro sia rimasto isolato in un cunicolo senza gas - e che possa essere raggiunto dai soccorritori in tempo.
    Ma anche l'opera delle 40 squadre di soccorso ieri sera appariva difficilissima: «La temperatura nei pozzi sta salendo pericolosamente, l'incendio non è ancora domato - ha riferito un portavoce - e temiamo possa esserci una nuova esplosione perché anche il pozzo di ventilazione si è riempito di gas».
    La miniera che porta il nome di Aleksandr Zasyadko (un ufficiale ucraino che ai tempi delle guerre napoleoniche inventò gli antenati dei razzi «Katyusha») è una delle più grandi e redditizie del bacino carbonifero del Don, e teoricamente doveva essere una di quelle con le migliori dotazioni di sicurezza ma, analogamente a quel che avvenne nel marzo scorso nella miniera Uljanovskaja, nel Kuzbass russo, queste dotazioni non hanno funzionato. Perché? non erano adeguate? o non erano nemmeno messe in funzione per non rallentare il lavoro e la produzione?
    Il presidente Viktor Yushenko ha immediatamente ordinato la costituzione di una commissione d'inchiesta, puntando indirettamente il dito contro il governo in carica - guidato dal suo rivale Viktor Yanukovich - che non avrebbe fatto abbastanza per mettere al primo posto la sicurezza dei lavoratori. Il che è sicuramente vero, anche se non è diverso da quel che accade ovunque ci siano delle miniere, dalla Russia agli Stati uniti alla Cina. Ma l'Ucraina è in piena crisi politica, a quasi due mesi dalle elezioni ancora non è stata formata una maggioranza di governo e i partiti - compreso quello del presidente - duellano per le posizioni migliori.
    Certo è che la miniera della tragedia è piuttosto vicina al premier, essendo proprietà di Yukhym Zvyahilsky, uno dei capi del cosiddetto «clan di Donetsk» di cui lo stesso Yanukovich è espressione. Zvyahilsky è una vecchia conoscenza della politica ucraina, tra l'altro: deputato alla Rada fin dal 1990, è stato anche primo ministro per un breve periodo fra il '93 e il '94; messo poi sotto accusa per pratiche mafiose, emigrò in Israele per quattro anni, rientrando in patria nel '98 - senza mai lasciare la poltrona di deputato. Una delle colonne più importanti e più discusse del Partito delle Regioni che fa capo al premier.
    «Il reddito prodotto dalle nostre miniere è una fonte primaria per il paese - ha detto Yushenko - ma non vorrei che ciò avvenisse a spese della vita dei minatori». Yanukovich, nativo di Donetsk, è corso alla miniera subito dopo l'incidente, domenica all'alba; più tardi anche il presidente si è recato sul posto a parlare con i minatori, cui ha ripetuto il concetto: «Quel che è avvenuto è un atto d'accusa verso l'autorità politica a tutti i livelli; è un'umiliazione per tutto il paese. Ne tireremo delle lezioni».

     


     

     

    Nella regione già un'altra tragedia nel 2004 che aveva causato quaranta vittime
    Nell'ultimo decennio nel paese ci sono stati almeno sei incidenti gravi

    Russia: esplosione in una miniera di carbone
    ci sarebbero 106 morti e decine di feriti



     CILE

    Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile scorre nei fiumi alimentati da due ghiacciai. Grandissimi giacimenti d´oro, argento e altri minerali sono stati individuati sotto questi ghiacciai. Per arrivare a questi giacimenti, sará necessario rompere e quindi distruggere questi ghiacciai, - niente di cosí folle é mai stato concepito nella storia del mondo, (forse si) - e fare due  grandissimi buchi, ognuno dei quali sará grande come una montagna, una per 
    l´estrazione e l´altro per lo scarico della miniera. Questo progetto si chiama PASCUA LAMA. La compagnia si chiama Barrik Gold. L´operazione é 
    stata pianificata da una multinazionale della quale é membro George Bush padre. www.barrick.com.
    Il governo cileno ha approvato il progetto che doveva cominciare giá nel 2006. L´unico motivo per cui non é ancora cominciato é perché i contadini hanno ottenuto una sospensione dei lavori. Se distruggono i ghiacciai, non distruggono solo questa speciale fonte d´acqua pura, ma inquineranno anche i due fiumi, cosí che non saranno piú adatti al consumo sia umano che animale dovuto al cianuro e all´acido solforico usato nel processo di estrazione. Tra l´altro tutto l´oro che sará estratto verra inviato tutto alla multinazionale straniera e non ci sará nessun guadagno per la gente che vive in questi luoghi. A loro resteranno l´acqua avvelenata e le conseguenti malattie.
    I contadini hanno abbastanza tempo per lottare per la propria terra, peró non hanno potuto usufluire della televisione perché il ministero dell´interno lo ha proibito. L´unica speranza per bloccare questo progetto è ottenere l´aiuto della Giustizia Internazionale. Il mondo deve sapere quello che sta succedendo in Cile. Il posto dove si puó cominciare a cambiare il mondo é questo.


    No alla miniera aperta Pascua Lamanella cordigliera delle Ande sopra la frontiera tra Cile e Argentina . Chiediamo al governo Cileno che non autorizzi il progetto per proteggere i due ghiacciai, la purezza dell´acqua delle valli di San Felix e El transito, la qualitá della terra coltivabile nella regione di Atacama e la qualitá della vita della gente che vive in queste terre.

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    da Indymedia

    Ecuador: miniere di sangue

    category internazionale | repressione | feature author Thursday 06 September, 2007 15:09author by IMC piemonte

     

    La lotta contro le speculazioni minerarie in America Latina

    Mercoledì 23 agosto 2007, il centro urbano della regione Limón-Indanza (provincia di Morona Santiago, Ecuador) ha vissuto momenti di paura. Quel giorno, verso sera circa 100 persone, agli ordini di Antonio Castillo, alcalde della regione, hanno attaccato un gruppo di una trentina di persone del Movimiento Para la Salud de los Pueblos che presidivavano l'esterno della Municipalità dal giorno prima. Il risultato dell'azione ha visto 16 persone ferite, 2 di loro gravi.
    Da anni la regione di Limón-Indanza si oppone allo sfruttamento dei giacimenti minerari (soprattutto di oro) della zona da parte delle compagnie minerarie e contro la costruzione di centrali idroelettriche.

    Per maggiori informazioni sulle lotte contro le compagnie minerarie in America Latina: Conflictos Mineros [ES] | Indymedia Ecuador


    http://www.riotinto.com/documents/Media-Speeches/Investor_seminar_2006_271006.pdf

     

     

    Miniere illegali, cianuro e l'invenzione d'oro
    Marinella Correggia- il manifesto 31.1.08

    Amara ironia della distruzione ambientale. Per molti anni, in Ghana i gruppi ambientalisti hanno accusato le compagnie minerarie di provocare inquinamento e danni alla natura. Adesso, sembra che i coltivatori delle aree agricole devastate dalle attività estrattive non vedano altra strada che darsi alle miniere, in modo illegale oltretutto. Un caso da manuale.
    Il Ghana è un grande produttore di oro; nel 2006 si trovava al decimo posto al mondo per volume. Non per niente il suo nome coloniale fu Côte d'Or, abbandonato nel 1957 quando il paese diventò indipendente sotto la guida di Kwame Nkrumah. Di recente sono state aperte nuove miniere, come la Chirano Gold Mines e la Newmont Ghana Bold, che hanno compensato il declino di miniere storiche.
    È soprattutto nel campo aurifero che si scatenano, in tutto il mondo, i minatori illegali, riducendo anche le entrate pubbliche a titolo di royalties. In Ghana però almeno alcuni fra i minatori illegali hanno un'origine particolare. Sono contadini rovinati. Intorno alla città mineraria di Obuasi, ad esempio, gli agricoltori da tempo denunciano una riduzione dei raccolti a causa del degrado dei suoli dovuto probabilmente al cianuro usato nelle operazioni estrattive da oltre cento anni. Il direttore dell'Agenzia governativa per la protezione dell'ambiente nega: le compagnie minerarie manterrebbero buone pratiche ambientali, avendo aderito all'Iso 14001 e avendo firmato il codice volontario di comportamento internazionale in materia di uso del cianuro, sviluppato fra gli altri dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep). Troppo tardi, il danno si è accumulato, dicono gli agricoltori. Che si sono messi a «scavare».
    Il 4 gennaio scorso 37 minatori regolari hanno rischiato di morire, intrappolati per 9 ore nella miniera della compagnia sudafricana Anglogold Ashanti, a Obuasi. Il fatto è che i tentativi dei minatori illegali avevano danneggiato il funzionamento dei cavi elettrici che alimentano i pozzi di ventilazione. Il vicepresidente della compagnia mineraria - la maggiore datrice di lavoro del distretto - ha minacciato di chiudere la miniera, perché ultimamente la produzione è calata di oltre il 10% rispetto agli obiettivi, a causa appunto dei prelievi illegali. Secondo i dati della Ghana Chambers of Mines la vendita di oro, diamanti, bauxite e manganese durante la seconda metà del 2007 è ammontata a oltre 422 milioni di dollari, circa il 7 per cento in meno rispetto al semestre precedente. Sono aumentati invece gli incassi relativi al solo comparto dei diamanti. L'estrazione illegale di oro si è diffusa da Obuasi, al centro del paese, verso la parte occidentale, nell'area chiamata Twifu-Hemang. Con ripercussioni davvero gravi. L'amministrazione locale di Cape Coast ha dovuto interrompere i lavori di costruzione di un acquedotto perché il fiume Pra, la maggiore fonte di approvvigionamento idrico dell'infrastruttura, era stata pesantemente inquinata dalle sostanze chimiche usate dai minatori clandestini.
    Adesso la situazione è davvero complicata, anche per gli ambientalisti. Per anni hanno lottato per i diritti delle popolazioni contro le imprese minerarie, ma i minatori illegali - avversari di queste ultime - in fondo fanno ancora più danno.
    Morale della favola: la riduzione delle attività minerarie si impone ovunque come norma di sostenibilità. Ma intanto dall'Università autonoma di Città del Messico la scoperta di un metodo di estrazione dell'oro e dell'argento che evita il cianuro, sostituendolo con un reattore elettrochimico utilizzante thyourea, economico e che non genera rifiuti tossici. La thyourea, la cui ossidazione è controllata con l'elettricità, entra in azione a contatto con il materiale sabbioso o roccioso e fa precipitare l'oro e l'argento. Si può riusare infinite volte. Simili reattori saranno finalmente adottati da una compagnia mineraria a partire dal 2010. Un altro beneficio dell'invenzione è che il brevetto è detenuto da un istituto di ricerca pubblico.

     

     

     Aligi Sassu