Rinascente battuta
I 150 soci-lavoratori di una cooperativa
d'appalto vincono la loro battaglia
MANUELA CARTOSIO - MILANO
Ottimo e abbondante. Anzi, diciamo pure
straordinario il risultato conseguito dai 150 lavoratori del
Centro del Rondò, il polo logistico del Gruppo Rinascente di
Levate (Bergamo). Con uno sciopero a raffica hanno trasformato
due debolezze - l'essere soci-lavoratori di una cooperativa e
l'essere quasi tutti immigrati - in un forza. Che ha piegato sia
la Rinascente (51% Ifil, 49% Auchan) sia il Consorzio Intesa che
dal primo giugno rileverà l'appalto al Centro del Rondò. Il
Consorzio Intesa, che raggruppa un paio di cooperative, ieri ha
firmato un accordo con la Filcams di Bergamo e della Lombardia.
L'accordo, oltre a soddisfare tutte le richieste dei 150
"soci", contempla garanzie senza precedenti nel settore
delle cooperative. Intesa rileverà tutti i "soci"
della BB Service, la cooperativa che ha perso l'appalto.
Rispetterà le condizioni salariali, normative e d'orario
strappate lo scorso marzo, sempre con lo sciopero, dai
"soci" alla BB Service. Il Tfr è esteso anche ai
"soci" entrati da poco nella cooperativa. Il Consorzio
Intesa riconosce come interlocutore sindacale la Filcams Cgil e
-questa la novità d'assoluto rilievo - riconosce le agibilità
sindacali previste dallo Statuto dei lavoratori e le Rsa già
costituite nel polo logistico. Si impegna, da ultimo, ad
applicare in tempi definiti la recente legge sulla figura del
socio-lavoratore con il conseguente aggancio a un contratto
nazionale di riferimento.
Sono condizioni sicuramente onerose per la cooperativa
subentrante. Se Intesa le ha accettate, significa che Rinascente
ha rivisto la tariffa dell'appalto. L'aveva abbassata di 500
milioni e un'altra cooperativa, la Zapping, era scappata a gambe
levate dopo aver assaggiato la scorsa settimana la determinazione
dei lavoratori a non rinunciare a quanto avevano conquistato a
marzo. Non uno, nei quattro giorni di sciopero, ha varcato i
cancelli, il "cantiere" è stato bloccato con grave
danno per il riformimento merci dei punti vendita del gruppo
(quelli dell'Upim, in particolare). In questo senso, la vera
sconfitta nel braccio di ferro è Rinascente. All'inizio
dell'agitazione aveva fatto finta di non c'entrare nulla e,
ancora ieri, disertando l'incontro con la Filcams, ha voluto
formalmente ribadire che la faccenda riguarda solo la
cooperativa, i "soci" e il sindacato. Nella sostanza,
però, l'accordo si è potuto fare perché la Rinascente ha
mollato.
La lotta dei 150 immigrati rovescia un trend: ogni cambio
d'appalto per i "soci" è un passo indietro, al Centro
del Rondò il passo è stato fatto in avanti. Un passo notevole,
se si pensa che l'intenzione della Zapping era di fare i
contratti "individuali", tipo Berlusconi-Confidustria.
Il primo no sul campo a questa nefandezza l'hanno detto dei
lavoratori extracomunitari. Su questo e, più in generale, sul
protagonismo conflittuale degli immigrati andrebbe fatta una
meditata riflessione. Speriamo se ne accorga qualcuno, anche nel
sindacato, dicono soddisfatti Mirco Rota e Fabio Sormanni,
segretari della Filcams di Bergamo e della Lombardia. I
"soci" valuteranno l'accordo in assemblea questa sera.
Quando ci sono di mezzo appalti e cooperative di comodo la
cautela è d'obbligo, ma fin d'ora si può e si deve essere
contenti per una vittoria netta, a cui ha contributo anche
l'attenzione dimostrata della Cgil regionale.