Martedì 6 febbraio, Mara unoperaia della Siemens ICN di Cassina de Pecchi comandata a turni, entrava in sciopero le prime due ore e mezza (dalle 6.00 alle 8.30) per giustificare la sua opposizione a lavorare a turni. Con questo gesto Mara getta allattenzione dellopinione pubblica la difficoltà di essere madri con gli orari delle fabbriche.
Per mercoledì 7 febbraio la FLMU indiceva unora di sciopero a cavallo tra i due turni a sostegno della lotta delloperaia. Hanno aderito qualche decina di lavoratori, tra cui tre delegati FIOM della RSU di fabbrica.
Allannuncio dello sciopero il primo impatto tra le altre operaie era stato di diffidenza. Liniziativa di Mara sembrava uno schiaffo morale a centinaia di operaie in fabbrica e a milioni nel mondo che i turni li fanno ed anche in condizioni peggiori.
La stampa prendeva in mano la vicenda ed anche il Ministro per le Pari Opportunità.
In fabbrica invece la stampa si sviluppava nelle bacheche "Lettere" contro la lotta si alternavano a quelle a sostegno.
La segreteria della RSU intanto preparava un comunicato che in pratica prendeva le distanze dalla lotta e si risentiva per le aperture della Direzione Siemens, comparse sulla stampa, a favore della soluzione del caso Mara.
Di fatto il comunicato veniva diffuso soltanto dalla Uilm, esposto con qualche commento dalla Fim. La Fiom non ha aderito a questo comunicato.
Nel frattempo più che le dichiarazioni pubbliche si è sviluppato il dibattito interno alla fabbrica; cè chi cavalca liniziale diffidenza delle lavoratrici per preannunciare catastrofi se si sostiene la lotta e chi adombra che tutto questo parlare in politichese serva soltanto a trovare una soluzione di privilegio per Mara. Altri che si nascondono dietro la "bandierina" sindacale criticando la Flmu, per attaccare la lotta, altri ancora che sostengono che lo sciopero ad oltranza di Mara è la ribellione alle "ragioni" delle imprese, sempre più arroganti.
Infatti, la produzione, il fatturato, le commesse diventano ogni giorno di più i fattori determinanti a cui si devono adeguare il lavoro e la vita non solo in fabbrica.
Le "ragioni" degli operai e dei lavoratori in genere tendono invece a perdere dimportanza al cospetto del "supremo" interesse del profitto. La lotta di Mara è contro tutto questo, e solo per questo è una lotta di tutti i lavoratori.
Chi si barrica dietro "bandierine sindacali" per fomentare la diffidenza, la dietrologia e la maldicenza, in effetti persegue lobiettivo di soffocare ogni voce di protesta ed ogni resistenza per sottomettere sempre più i lavoratori al volere padronale.
Nel frattempo lo sciopero continua ed una "Lettera" di unoperaia accusa di crumiraggio e sciacallaggio lesposizione di "lettere" che attaccano una lavoratrice che sta scioperando. Ciò pone fine allesposizione di "lettere" forcaiole; adesso si aspettano le proposte dellazienda, che ha ammonito verbalmente Mara, per lassenza ingiustificata delle prime ore del giorno precedente al primo sciopero.
La parola dordine dellazienda e di una parte di delegati è adesso il silenzio, per fare sgonfiare il caso.
Proteste sono partite verso la stampa, sia da parte dellazienda che dalle confederazioni sindacali.
E lo sciopero continua
I delegati Fiom che hanno aderito allo sciopero per Mara