lotta continua- Pinerolo |
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Lotta
Continua è stato per prima cosa uno slogan, un titolo per i volantini
che, nell’estate del 1969, gruppi di studenti e militanti di sinistra
distribuivano ogni sera davanti ai cancelli della FIAT. Tale titolo voleva
indicare proprio il fatto che le lotte operaie partite spontaneamente dal
maggio in alcuni reparti stavano estendendosi sempre di più e
continuavano coinvolgendo un numero sempre maggiore di situazioni - I
volantini erano lo strumento per mettere in contatto i diversi reparti,
per dare notizia degli obiettivi proposti : seconda categoria per tutti,
abolizione del cottimo, riduzione dei tempi. Da questi momenti di incontro
nacque una realtà quotidiana di confronto tra studenti che provenivano
dal movimento del '68 e giovani operai alla guida delle nuove lotte di
fabbrica, realtà che assunse progressivamente la forma di una vera e
propria organizzazione politica chiamata appunto ’Lotta continua'. Ciò
che distingueva Lotta Continua da altri gruppi attivi nello stesso periodo
era la tendenza a considerare come principale fonte della propria identità
i movimenti reali di protesta che si manifestavano in quegli anni. Così
Lotta Continua, nata come organizzazione degli studenti e degli operai
protagonisti dell'autunno caldo", diventò negli anni seguenti anche
l'organizzazione dei senza casa, dei soldati, dei carcerati, dei
disoccupati. Era certo presente in Lotta Continua il riferimento alla
cultura politica del movimento operaio , ma la sua ragione d'essere più
profonda fu sempre considerata non la fedeltà ad una "tradizione
marxista'' , bensì la capacità di "stare nelle lotte"- Questo
atteggiamento generò una grande duttilità nella linea politica, ma anche
difficoltà a confrontarsi con i problemi organizzativi e con i momenti di
riflusso delle lotte per consentire il collegamento delle varie realtà di
movimento presenti soprattutto nell'Italia del nord e del centro. Lotta
Continua divenne dal novembre del 1969 anche un giornale, caratterizzato
non solo dal grande spazio dato alle fabbriche o alle lotte per la casa,
ma anche dall'impegno contro la repressione poliziesca e , dopo la strage
di Piazza Fontana, dalla denuncia del terrorismo "di stato"
contro il movimento. Anche nel pinerolese Lotta Continua era presente come
gruppo e raccoglieva studenti delle scuole medie superiori, operai
soprattutto delle Fiat Rivalta e Mirafiori, della Beloit, della Riv di
Villar Perosa- In
queste fabbriche ad esempio venivano settimanalmente distribuiti volantini
di ''controinformazione'' sulla politica sindacale o sui fatti
internazionali, sulle lotte in corso o sui pericoli ''Cileni''. Punto
fondamentale dell'azione di Lotta Continua fu infatti sempre
l'antifascismo e la denuncia contro i pericoli autoritari e golpisti-
Altri elementi caratterizzanti a Pinerolo furono le dure manifestazioni
degli operai Fiat e degli studenti per avere trasporti migliori , la lotta
per la casa degli abitanti del centro storico, il movimento dei soldati -
Pinerolo era infatti anche una città di caserme ed in queste prese vita
l'esperienza dei "Proletari in divisa' , cioè di soldati che si
battevano sia per migliorare la qualità della vita nelle caserme sia per
ribadire la necessaria natura popolare e antifascista dell'esercito. Da
ricordare il 25 aprile 1975 quando un folto gruppo di soldati in divisa
partecipò spontaneamente (sfidando il codice militare) alla fiaccolata
antifascista organizzata dai partigiani e dalle organizzazioni
rivoluzionarie. L'attività politica con i soldati costò tra l'altro ai
militanti pinerolesi di Lotta Continua decine di denunce per "attività
contro lo Stato" da parte di una magistratura allora molto occupata a
reprimere i movimenti di lotta. Si è
già detto che Lotta Continua faceva derivare la propria identità
soprattutto dallo 'stare nelle lotte'. 'Ma verso la metà degli anni '70
le speranze di un rapido e radicale mutamento politico si andavano
spegnendo, i contratti dei chimici e dei metalmeccanici si erano chiusi
con pesanti concessioni al padronato, l'attenzione si era ormai spostata
soprattutto al terreno elettorale ed al possibile ingresso delle sinistre
al governo. Il 15 giugno del 1975 però non vide la vittoria del
"governo delle sinistre'. per cui anche Lotta Continua si era
battuta, ma piuttosto l’avanzare del " compromesso storico “ tra
la sinistra tradizionale ed una D.C. tutt'altro che sconfitta. Lotta
Continua, di fronte al fallimento delle sue ipotesi politiche, al riflusso
delle lotte ed anche all'emergere di un nuovo movimento, quello delle
donne, che metteva in profonda discussione le sue strutture ed i rapporti
interni al gruppo, entrò in una crisi profonda. Non trovando più la sua
legittimazione nelle lotte e non riuscendo a gestire il terremoto interno,
di fatto, dopo il congresso tenutosi a Rimini nell'ottobre 1976, si
dissolse come organizzazione politica. Rimase vivo invece ancora per
alcuni anni, fino al 1982, il giornale, offrendo spazi di dibattito a
quanti , nonostante le sconfitte , volevano ( e alcuni ancora vogliono)
continuare a cercare una prospettiva di cambiamento politico, personale,
sociale. Isa Demaria |