ITALIA- l’educazione e la cura dei figli sono ritenuti compiti preminentemente femminili, esercitati quotidianamente dal 97,0% delle donne italiane, anche se l’altro genitore sempre più frequentemente assume, in quest’ambito, un ruolo attivo o quantomeno partecipativo; - ma è soprattutto la conduzione della casa – la cucina e le attività domestiche quotidiane – a marcare le differenze. Nel nostro paese l’81,0% delle donne cucina e fa lavori domestici quotidianamente, contro il 20,0% appena degli uomini: una differenza assoluta di 61 punti, la più elevata nell’Unione Europea dopo quella della Grecia (69 punti)- In Italia le donne che lavorano sono 9 milioni e 768.000, e rappresentano il 42,1% del totale degli occupati. Nel 2018, con un tasso di attività femminile al 56,2% siamo all’ultimo posto nel ranking dei paesi comunitari condotto dalla Svezia, ove il tasso di attività femminile è pari all’81,2%, e lontanissimi dall’obiettivo del 75,0% che si è dato l’Unione Europea per il 2020. Guardando a quanto accade all’interno dei nostri confini, siamo molto lontani anche dal tasso di partecipazione degli uomini, che è pari al 75,1% (fig. 2). Siamo indietro anche per tasso di occupazione, che nella fascia di età 15-64 anni è del 49,5% per le donne e del 67,6% per gli uomini, mentre nel confronto europeo fatto per la fascia d’età 20-64 anni il nostro tasso è del 53,1%, migliore solo di quello della Grecia (che è del 49,1%), e assai distante dai paesi più virtuosi.
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