Dopo Nizza, comunicato di
Attac
(Domenica, 10 Dicembre 2000 - 1:04) Inviata da carta
Il successo delle manifestazioni del 6 e 7 Dicembre a Nizza
conferma il deficit sociale, ambientale e democratico che
caratterizza la costruzione europea.
All'appello della Confederazione europea dei Sindacati (CES) e
delle associazioni della società civile europea hanno risposto
più di centomila manifestanti, sfilando per le strade di Nizza
per rivendicare nuovi diritti democratici, una rottura con le
politiche di orientamento neoliberista della Commissione europea
e dell'Unione europea.
Questa convergenza tra movimento sindacale e movimento
"civico" è ricca di speranza per l'avvenire. Disegna i
confini di un'altra Europa sensibile alle politiche del pieno
impiego, ad una protezione sociale solidale, alla costruzione di
servizi pubblici di qualità.
I disdicevoli incidenti che hanno accompagnato l'accerchiamento
pacifico del centro dei congressi(fatto dai militanti di Attac
come atto preventivo) sono, in larga misura, imputabili
all'attitudine delle autorità dello stato francese.
Dopo aver rifiutato fino all'ultimo momento di liberare degli
spazi per i dibattiti e gli incontri dei manifestanti, dopo aver
scacciato brutalmente i disoccupati che volevano prendere il
treno per raggiungere Nizza, il governo francese si é preso
l'autorità necessaria per bloccare alla frontiera un treno di
manifestanti italiani perfettamente in regola
Questa decisione, scioccante nell'Europa della libera
circolazione delle persone, ha contribuito a creare un clima di
tensione, ravvivato da provocazioni e minacce multiple da parte
del Front National. Tale decisione rende inaccettabili gli
arresti che sono stati fatti e contro i quali protesta Attac.
Queste provocazioni e questi incidenti non possono comunque
offuscare lo staordinario successo di mobilitazione di queste due
giornate, né quello della manifestazione condotta da Attac
contro il principato di Monaco: il 7 dicembre circa trecento
militanti dell'associazione si sono spostati alla frontiera
esigendo dalle autorità del principato di monaco di arrendersi
di fronte alla legge comunitaria in materia bancaria cosi come é
stato recentemente imposto dalla Missione d`ìnformazione comune
sugli ostacoli al controllo ed alla repressione della delinquenza
finaziaria e del riciclaggio di capitali in Europa animato dai
deputati Arnaud Montebourg e Vincent Peillon. In segno di
protesta contro i paradisi fiscali di Monaco, i militanti di
Attac hanno offerto uno squalo della finanza all'acquario del
Principato.
Attac fa appello all'insieme dei suoi militanti per continuare la
lotta per un'altra Europa: un'Europa sociale e democratica,
ecologica e solidale.