COMUNICATO STAMPA
Sciopero generale per venerdì 15 febbraio di tutte le categorie indetto dal sindacalismo di base
Il sindacalismo di base e autorganizzato, promuove uno Sciopero Generale contro le politiche sociali del governo, la concertazione, la guerra e la politica Confindustriale, che perseguono un progetto strategico di attacco alle condizioni e ai diritti dei lavoratori.
Con quest’iniziativa vogliamo far crescere tutte quelle proteste che già si manifestano nei posti di lavoro, nelle scuole e nel sociale, ma che non avranno alcuna prospettiva se ingabbiate dentro risposte parziali, divise per categorie, isolate le une dalle altre e, soprattutto, se finalizzate ad ottenere il ripristino
della fallimentare politica di concertazione.
I lavoratori sciopereranno per:
Opporsi all’abolizione anche mediante l’arbitrato dell’art. 18.
Contrastare lo scippo del TFR a favore dei Fondi Pensione.
Respingere le ulteriori modifiche alle pensioni.
La rivendicazione di forti aumenti salariali per ottenere salari europei e ristabilire meccanismi di adeguamento automatici all¹inflazione reale.
Opporsi alla privatizzazione di scuola, sanità e servizi sociali.
Contrastare l’ulteriore precarizzazione dei lavori prevista del libro bianco di Maroni.
La difesa del diritto di sciopero.
La costruzione di un’Europa sociale contrapposta a quella dei padroni.
Respingere il taglio dei servizi sociali e delle privatizzazioni per ripianare i bilanci pubblici.
La richiesta di diritti e di una sanatoria per tutti i lavoratori immigrati.
Per dire un no senza se e senza ma alla guerra riproposta come strumento di governo normale del disordine mondiale. Un no che implica anche
la rivendicazione della riduzione delle spese belliche e militari, per cui - a differenza dei servizi sociali - i fondi si trovano sempre.
Una mobilitazione che non si esaurirà nella giornata di sciopero, ma sarà preceduta da un¹intensa campagna con iniziative e assemblee pubbliche in tutt’Italia, e sarà seguita da ulteriori iniziative, per dare gambe su cui camminare a una vasta opposizione sociale.
A questo percorso che noi auspichiamo di tutti chiamiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i precari e i disoccupati, le RSU di Cgil-Cisl-Uil che non si riconoscono più nella concertazione, gli studenti , il movimento antiglobalizzazione, i centri sociali, i lavoratori immigrati e tutti coloro che realmente ritengono che un’altro mondo sia possibile.
Cnl, Cobas Confederazione dei comitati di Base, CUB Confederazione Unitaria di Base, LAB, S.in.Cobas, Slai Cobas, Unicobas, Usi-Ait, Ucs
Gennaio 2002